Il Pap test è un esame di routine fondamentale per la salute della donna. Consiste nel prelevare campioni dalla zona cervico-uterina e analizzarli per individuare eventuali cellule anomale, riconducibili allo sviluppo di malattie come il cancro del collo dell’utero.
Come si esegue il pap test?
Il Pap test, conosciuto anche come screening cervicale, richiede un campione biologico dalla cervice, ossia un’area alla base dell’utero; il test è rapido ed efficace; si inizia con un esame fisico, poi viene introdotto delicatamente un dispositivo di visualizzazione, chiamato speculum, nella vagina per prelevare il campione di cellule. Quest’ultimo viene inviato in laboratorio per l’analisi.
Pap test: quando farlo
La prevenzione attraverso il Pap test costituisce la chiave per garantire la salute delle ovaie e del collo dell’utero a lungo termine, ed è essenziale per una diagnosi precoce e trattamenti efficaci. La frequenza consigliata per l’esecuzione del test varia in base all’età e alla storia clinica del paziente; di solito, i medici raccomandano che le donne inizino a fare regolarmente il test dopo i 21 anni d’età. Per le donne fino ai 30 anni, può essere eseguito ogni 2 anni. Per le donne tra i 30 e 60 anni, la frequenza può variare: una volta ogni anno sarebbe l’ideale.
I risultati
I risultati del Pap test possono essere considerati normali, anormali o non chiari. Se i risultati sono normali, significa che il vetrino delle cellule cervicali non presenta alcuna infezione o malattia; nel secondo caso, le cellule cervicali presentano qualche tipo di anomalia, per cui di solito si raccomanda un test di conferma più accurato (adenocarcinoma, esame colturale per la ricerca dei virus del papilloma umano).
Se il risultato è non chiaro, significa che le cellule sembrano anormali, ma non è chiaro se si tratti di una malattia pre-cancerosa o no. In questi casi vi è necessità di ulteriori test aggiuntivi.