Quando si parla di rapa rossa si è soliti far riferimento al tubero di colore rossastro, caratterizzato da una pellicola esterna, radici, foglie e piccioli.
Il termine rapa rossa deriva dalla definizione botanica Beta Vulgaris e viene interscambiato con altri affini. C’è chi la chiama barbabietola rossa, chi barba rossa, chi ancora carota rossa.
Al netto delle varianti regionali del suo appellativo, è universalmente riconosciuta per le sue proprietà e i benefici che apporta al corpo umano. La rapa rossa, infatti, è un ortaggio a basso contenuto calorico: si consideri che 100gr contengono appena 16 calorie. Questo perché è composto quasi totalmente (il 91%) da acqua. Appena il 4% sono i carboidrati, il 2,5% sono le fibre contenute, mentre una minima parte residuale è costituita da proteine e grassi. Una tabella nutrizionale che la rende davvero eccellente come alimento per tutte le diete ipocaloriche.
Tra i “tesori” contenuti nella rapa rossa troviamo una buona quantità di ferro, calcio, potassio, fosforo e sodio. Tutta una serie di sostanze che la rendono un ottimo alleato nel combattere condizioni patologiche come l’anemia.
Ma c’è di più: il punto di forza di questo tubero è costituito dalle vitamine che apporta al corpo umano (B1, B2, B3 e vitamina C). Un mix di vantaggi che ne determinano proprietà depurative e rinfrescanti, remineralizzanti e digestive.
La barbabietola infatti non solo permette di incrementare il drenaggio dei liquidi corporei, ma rinforza anche l’elasticità scheletrica e stimola la secrezione dei succhi gastrici. Agisce anche nel colon, assorbendo gli acidi biliari e prevenendo la produzione di sostanze cancerogene. Gli effetti di tale ortaggio avvantaggiano anche la circolazione sanguigna. Per questo è uno degli aiuti naturali usati dalle donne in gravidanza, per contrastare la tipica pesantezza delle gambe, Infine, la ricerca è concorde sul fatto che svolga un’importante azione drenante e disintossicante nei confronti del fegato.