Prendersi cura di sé è un obiettivo ambizioso, raggiungibile seguendo uno stile di vita sano e attivo. Per questo motivo, prima ancora dell’attività fisica, la cosa più importante da fare consiste nell’imparare ad alimentarsi bene. E questo è possibile farlo a partire da alcuni metodi di cottura più salutari.
La salute infatti comincia a tavola e tendenzialmente rappresenta l’esito di buone abitudini che passano proprio dalla cucina. Mangiare in maniera nutriente e salutare non è soltanto una questione di cibi. Spesso, a fare la differenza, più che l’alimento in sé, è il metodo di cottura scelto e le dinamiche che accompagnano un piatto fino al completamento della sua preparazione.
Sicuramente, tra i metodi più usati per la loro immediatezza e semplicità, spicca la cottura su fuoco, tramite griglia e padella. Questa consiste nel portare carne, pesce e pollame ad alte temperature.
Sebbene possa sembrare del tutto “innocua” è questa una modalità di cottura da guardare con attenzione, perché il liberarsi di sostanze come le ammine eterocicliche e alcuni idrocarburi, rischiano di predisporre il corpo al cancro. Di rischio tossicità si parla anche in riferimento alla frittura: l’immersione nell’olio caldo non è sicuramente tra i metodi di cottura più salutari. Bisogna quindi, anche in questo caso, procedere senza fare abusi e selezionare un olio adeguato, come quello di arachidi, oliva o girasole.
Occorre poi sfatare il mito circa l’elevata pericolosità della cottura al microonde. Si tratta di un procedimento molto rapido, che avviene sottoponendo il cibo a radiazioni di bassa frequenza, che non sono paragonabili ai raggi x o ad altre sollecitazioni di ben più ampia portata.
Ma il metodo di cottura migliore, secondo la maggior parte degli studiosi e cultori del tema, resta la bollitura. Lasciar cucinare un alimento, avendolo immerso in acqua calda, riserva numerosi vantaggi: non si ha la produzione di sostanze potenzialmente cancerogene e non si utilizzano grassi. A pesare sulla bilancia dei contro c’è però la possibile perdita di alcune proprietà nutritive. Entrati a contatto con alte temperature, le vitamine si rendono infatti inattive, mentre i sali minerali vengono disciolti nell’acqua.
