Smettere di fumare non è mai inutile
Smettere di fumare è uno dei temi di cui si parla sempre più spesso. Il fumo rappresenta uno dei maggiori fattori di rischio connessi allo sviluppo di diverse patologie. La letteratura scientifica è ormai ricca di studi che dimostrano la correlazione del fumo non soltanto con l’insorgenza di tumori ma anche con infarto, enfisema e molte altre patologie.
I numeri del fumo
Ad oggi, secondo i dati ufficiali dell’OMS, il tabacco produce più vittime dell’insieme di quelle dovute a incidenti stradali, omicidi, suicidi, uso di droghe, abuso di alcool e AIDS. Si stima che un quarto delle vittime del fumo abbia un’età compresa nel range 35/65 anni.
In Italia, le vittime del fumo sono stimate tra 70 ed 83mila per anno ed i fumatori rappresentano circa il 20% della popolazione di età superiore ai 14 anni (10,4 milioni di persone). Poco più alta (22% circa) l’aliquota di popolazione che si autodefinisce ex fumatore.
Le statistiche di genere rilevano una diminuzione di fumatori nella popolazione maschile, corrispondente ad un aumento in quella femminile, in particolare in giovane età.
Perché smettere di fumare?
La propria salute rappresenta senza dubbio un’ottima ragione per scegliere di abbandonare il vizio del fumo. Smettere di fumare, in qualsiasi momento della vita, riduce il rischio dell’insorgenza di diversi disturbi.
Tuttavia, ciascun fumatore può trovare la motivazione a lui più congeniale per scegliere di abbandonare il fumo:
- La salute di chi lo circonda (circa il 12% delle vittime del fumo sono causate da esposizione passiva);
- L’aspetto fisico (denti e unghie macchiati, incarnato spento, rughe…);
- L’odore sgradevole conferito dal fumo a corpo, abiti e ambienti;
- Il miglioramento dell’olfatto e del gusto;
- L’aumento dell’energia;
- La libertà da dipendenze;
- L’integrazione sociale;
- Il risparmio economico.
Come smettere di fumare?
Smettere di fumare è una scelta. Così come si è accesa la prima sigaretta, è possibile spegnere l’ultima. Prima si smette di fumare e più è probabile azzerare le conseguenze negative del fumo sull’organismo.
Un tempo la scelta di smettere di fumare era una supportata unicamente dalla forza di volontà. Oggi, sono disponibili molti efficaci strumenti (cerotti alla nicotina, farmaci ed integratori specifici, letture mirate, supporti psicologici…)
Cosa succede smettendo di fumare?
I sintomi connessi all’astinenza sono innegabili (desiderio di fumare, stanchezza, irritabilità, inquietudine, difficoltà a dormire e concentrarsi) ma si protraggono per pochi giorni. Anche il possibile aumento di peso, conseguenza indiretta dello stress psicologico da astinenza, è solo un fenomeno transitorio e, spesso, solo una scusa addotta dal fumatore per non abbandonare il vizio.
I benefici, invece, saranno duraturi e visibili dal momento in cui si spegne l’ultima sigaretta:
- 20 minuti dopo: pressione arteriosa e frequenza cardiaca tornano nella norma;
- 12 ore dopo: scendono i livelli di monossido di carbonio nel sangue, si regolarizzano quelli di ossigeno;
- 24 ore dopo: i polmoni iniziano a purificarsi da muchi e depositi;
- 2 giorni dopo: l’organismo è libero dalla nicotina, inizia il recupero di olfatto e gusto;
- 3 giorni dopo: migliore respirazione e più energie;
- 2-12 settimane dopo: miglioramento della circolazione sanguigna;
- 1 anno dopo: rischio cardiovascolare ridotto del 50%;
- 15 anni dopo: il rischio di tumore del polmone è ridotto del 50% se non addirittura pari a quello di chi non ha mai fumato.
Qualunque sia la motivazione più valida per te, scegli di smettere.