Tra i luoghi comuni più diffusi quando si parla di sigarette persiste la convinzione, da parte dei fumatori, che le sigarette light siano meno pericolose di quelle normali.
Ciò deriva, probabilmente, da una percezione visiva che facilmente induce in errore: si pensa che, essendo più strette, contengano meno tabacco e nicotina, e pertanto sono considerate meno dannose rispetto alle normali sigarette.
E’ davvero così?
I ricercatori dell’Ohio State University Cancer Center, in una pubblicazione riportata sul Journal of the National Cancer Institute, hanno dimostrato con dati inconfutabili che le sigarette light non solo non sono meno pericolose, ma anzi sono effettivamente più dannose per i fumatori abituali.
Il problema consiste nella presenza dei fori di ventilazione nelle sigarette light.
Secondo l’oncologo Peter Shields, coinvolto negli studi sopracitati, i fori di ventilazioni cambiano il metodo di combustione del tabacco, rendendolo più dannoso perché produce più carcinogeni. Con i fori di ventilazione il tabacco viene miscelato con l’aria, bruciando a temperature più basse e diventando più pericoloso.
Cambia anche il modo di fumare da parte dei consumatori: vista la percezione che le sigarette light sono meno dannose, i fumatori sono portati ad aspirare più profondamente e a fumare più spesso.
In conclusione di questi studi viene evidenziato chiaramente come le sigarette light incidano sullo sviluppo dell’adenocarcinoma ai polmoni, esattamente al contrario di quanto i fumatori abituali di sigarette light possono pensare.
Nonostante il problema sia emerso recentemente, in Italia esiste già dal 2003 il divieto di apporre diciture come “light”, “leggero”, “basso tenore di catrame” sulle confezioni di sigarette e di tabacco.
Non esiste un metodo di composizione delle sigarette o un modo di fumare che renda meno nocivo il tabacco, nonostante i produttori cerchino di veicolare questi messaggi provocando danni alla salute dei fumatori.