
Il tumore al testicolo è una patologia molto frequente che colpisce soprattutto gli uomini in età avanzata, ma non è del tutto da escludere anche sui ragazzi più giovani. Per una diagnosi certa è necessario effettuare delle specifiche visite diagnostiche, con TAC e risonanza magnetica, ma una prima forma di prevenzione e di test si può effettuare anche a casa propria.
L’autopalpazione dei testicoli che, così come l’autopalpazione al seno per le donne, è utile a rilevare la formazione di nuovi noduli, grumi e cisti all’interno degli organi.
L’autopalpazione ai testicoli richiede meno di due minuti e può essere effettuata una volta al mese.
Basta così poco per accorgersi in tempo di neoformazioni, un piccolo gesto che può davvero salvare la vita.
Come si fa l’autopalpazione dei testicoli?
Consiste in un semplice movimento circolare che parte dal centro e ruota tutto intorno al testicolo, pressando leggermente con pollice, indice e medio per rilevare l’eventuale formazione di nuovi grumi sotto pelle.
È consigliabile farlo davanti allo specchio, così da potersi accorgere meglio di cambiamenti sotto la pelle.
Non è mai troppo presto per iniziare. Già dai 14-15 anni, e comunque quando si diventa sessualmente attivi, è bene controllare i testicoli almeno a cadenza mensile.
Quando deve spaventare un nodulo ai testicoli?
Non tutte le neoformazioni sono maligne: può trattarsi anche di una semplice cisti, che rientra spesso spontaneamente.
Se, invece, il nodulo è di consistenza dura, è fisso e tira la pelle, è bene rivolgersi ad un urologo esperto, anche all’interno dell’ambulatorio urologia di LILT Palermo, che può indirizzare verso le analisi e gli esami più appropriati per scongiurare ogni pericolo.
Anche la sensazione di dolore improvviso in una determinata zona della palpazione ai testicoli è un campanello d’allarme che non va sottovalutato.
Il criptorchidismo, ossia la mancata discesa di uno o di entrambi i testicoli all’interno della sacca scrotale, è uno dei principali fattori di tumore testicolare. Anche alcune malattie sessualmente trasmissibili, come l’infezione da papilloma, la gonorrea o l’HIV possono generare noduli testicolari.