
Tutti ci siamo sentiti invitare a mangiare più fibre almeno una volta nella vita. Si tratta di un consiglio che, per quanto non richiesto, è davvero utile: le fibre sono sottovalutate nonostante il loro ruolo sia essenziale per la salute.
Erroneamente, si tende a credere che il loro unico beneficio sia quello di prevenire o alleviare la stitichezza. Invece il loro più grande merito è quello di comprendere parti vegetali che il nostro corpo non può digerire o assorbire e che passando lungo l’apparato digerente possono fare la differenza.
La prima cosa da sapere su queste alleate del benessere è che si suddividono in fibre solubili e fibre non solubili.
Le fibre solubili si trovano in avena, piselli, fagioli, mele, agrumi, carote, orzo e psillio. Si dissolvono in acqua e formano un materiale simile al gel. Hanno un duplice ruolo: riducono i livelli di colesterolo totale e controllano i livelli di zucchero nel sangue.
Nello specifico, le fibre solubili vanno ad agire sul colesterolo ldl (detto colesterolo cattivo), trascinando via i grassi a bassa densità. Rallentano inoltre l’assorbimento de glucosio, cosa che aiuta a prevenire il diabete o a tenere sotto controllo i livelli di glicemia nei soggetti già diabetici.
Le fibre non solubili sono quelle più “note”: si trovano in farina integrale, crusca di frumento, noci, fagioli e verdure come il cavolfiore, i fagiolini e le patate. Grazie a loro si favorisce il transito intestinale e si ammorbidiscono le feci.
Tuttavia, come abbiamo detto, il loro ruolo non si ferma qui: le fibre non solubili hanno anche il merito di impedire lo sviluppo di emorroidi e diverticoli e di prevenire alcune patologie del colon.
Recenti studi hanno inoltre dimostrato che un’alimentazione che comprende l’apporto combinato di fibre solubili e non solubili non solo aiuta a mantenere sotto controllo il peso, ma è anche benefica per il cuore, perché aiuta a controllare la pressione arteriosa e le infiammazioni.